Quest'ultimo, avendo maturata dopo anni di intensa collaborazione la rottura con il gruppo editoriale di Francesco Lampato, desideroso di trovare un ambito in cui realizzare i suoi programmi decide di accostarsi ai due studiosi, che poco tempo prima avevano ottenuto licenza dal governo. Del disegno originario dei primi fondatori non si sa molto di preciso, se non che da Menini è scelto il nome della testata, e che la fisionomia della stessa è tale da incoraggiare Cattaneo ad associarsi all'impresa. Egli pone tuttavia delle condizioni, giacché ottiene che gli sia concessa ogni ingerenza sul «Politecnico», ossia la responsabilità completa del giornale, che diventa così opera prettamente cattaneana, assumendo su di sé l'onere dell'amministrazione, le perdite e gli utili, e promettendo in cambio di corrispondere annualmente seicento lire austriache a Menini e a Ferrario, il quale lo avrebbe più tardi esonerato da ogni pagamento. Con l'uscita del Manifesto che, pur dovuto alla penna di Cattaneo, appare a firma dei due fondatori originari, si annuncia la prima serie, stampata sino alla fine del 1843 da Luigi Pirola e per il 1844 da Giuseppe Chiusi. Il fasc. I, datato gennaio 1839, vede la luce nell'aprile dello stesso anno. Nel testo, riprodotto come prefazione al vol. I, corrispondente al primo semestre, Cattaneo enuncia il suo programma di un giornalismo moderno, civilmente impegnato, ed indica come intenzione fondamentale del periodico quella di fornire ai lettori "la più pronta cognizione di quella parte di vero che dalle ardue regioni della Scienza può facilmente condursi a fecondare il campo della Pratica, e crescere sussidio e conforto alla prosperità comune ed alla convivenza civile". Nella convinzione che "ogni scienza più speculativa deve tosto o tardi anche da' suoi più aridi rami produrre qualche inaspettato frutto all'umana società", il giornale si pone come interprete e mediatore fra il mondo degli specialisti e il pubblico, "fra le contemplazioni dei pochi e le abitudini dei molti". Lo sfondo entro cui la proposta culturale si inserisce è la situazione lombarda, nella quale "il bisogno di promuovere [...] ogni maniera d'industrie è ormai fin troppo manifesto". Consapevole del livello raggiunto dall'agricoltura che "perseverando per venti secoli" ha portato la regione a un grado di "incomparabile feracità", e della necessità di trasformazioni nel settore manifatturiero, Cattaneo pone il «Politecnico» al servizio di "quello spirito industriale che da qualche tempo si occupa a propagare l'uso dei combustibili fossili, i più nuovi metodi d'illuminazione, e i primi abbozzi di studi sulle strade ferrate", visti come "deboli segni di quella nuova vita industriale, senza di cui l'addensata popolazione di queste provincie oramai non potrebbe conservare l'invidiata sua prosperità". Interpretando nel senso più ampio e comprensivo il concetto di arte, come "applicazione del sapere umano agli usi della più culta convivenza", il mensile si colloca nel punto di mediazione tra ricerca e vita sociale, offrendo contributi che, a seconda della loro estensione e natura, sono raggruppati nei fascicoli in "Memorie Originali", "Rivista", cioè recensioni, e "Notizie", che Cattaneo avrebbe voluto fossero "una selva". Quanto agli argomenti esaminati, viene sottolineata l'attenzione per i lati applicativi del sapere e il duplice interesse per le arti "figlie delle scienze matematiche e fisiche" e per l'"immenso apparato dell'arte sociale, sul quale le nazioni fioriscono talora senza saper come"; altri filoni sono quelli delle "Arti mentali", in cui l'uomo può "farsi studio della parte intima di se stesso", e delle "Arti belle"..I campi di intervento del giornale trovano nella nota ...
Prima edizione.
Autore: ENRICO FERMI
Luogo: Edito nel 1934 da Zanichelli
Cartonato con copertina in tela editoriale con titoli al piatto ed al dorso, dimensioni 16 x 24 cm circa, le pagine sono 303. Dal sommario: 1. Molecole - 2. Cristalli - 3. La statistica della teoria dei quanti.
Ottimo esemplare.
Autore: Francisco Redi
Editore: Roma, Komarek, 1689
1 volume rilegato in piena pergamena coeva con titolo in oro al dorso. Rarissima edizione completa delle aggiunte.
Autore: Angelo Maria Ceneri
Luogo: Bologna, 1728
Un volume, in 4°, Legatura in piena pergamena coeva, 11 tavole.
Raro.
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